Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Il cimitero delle parole dolci

Riferimento: 9788857613185

Editore: Logos
Autore: Ledig Agnès
Collana: Gli albi della Ciopi
Formato: Libro rilegato
Data pubblicazione: 07 Ottobre 2024
EAN: 9788857613185
Disp. in 1/2 gg lavorativi
18,00 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Un albo per parlare della morte con i bambini, delicato ma senza scorciatoie, triste ma necessario. Annabelle e Simon sono innamorati. Lui le ha dato un nomignolo, come una parola dolce, che le scrive di nascosto sulla gomma, dentro l'astuccio, o per terra con un bastone quando vanno a passeggiare nel bosco. La chiama Annamabelle. Sono nati nello stesso mese dello stesso anno, abitano nella stessa strada dello stesso paese e sono nella stessa classe della stessa scuola. Amano le stesse cose e si capiscono anche senza parlare. Un giorno a scuola il posto di Simon resta vuoto. Annabelle e i compagni pensano che abbia un torcicollo oppure un forte mal di pancia. Ma la maestra è pallida e cerca le parole per dire ai bambini che lui non tornerà l'indomani, e nemmeno i giorni seguenti. Parla addirittura di settimane. Finché pronuncia il nome della sua malattia, un nome per niente dolce: leucemia. Attraverso le parole di Annabelle, questo libro si rivolge ai bambini per trattare un argomento molto difficile: la morte. Non quella di un animale, uno zio lontano o un nonno molto anziano, bensì la morte di un bambino. Le parole dolci che danno il titolo all'albo sono quelle che Annabelle scrive per donarle a Simon e rappresentano un gesto simbolico per vivere il lutto e addomesticare il dolore. Nascondere o tacere qualcosa rischia di far sentire smarriti i più piccoli, che si ritrovano comunque a percepire la realtà. Questa storia li aiuterà a capire che la morte va affrontata, anche quando ci appare più che mai incomprensibile, e che nessuno sparisce davvero, se continuiamo ad amarlo e a tenerlo nel nostro cuore. Cari adulti, questo libro si rivolge ai bambini e tuttavia affronta un argomento difficile, difficilissimo. Sì, parla della morte. Non quella di un vecchio zio lontano, di un animale o di un fiore ma la morte di un compagno di classe, l'innamorato di Annabelle. Ne parla senza reticenze perché la vita vera è così e la morte ne fa parte. Molti genitori non osano affrontare con i loro figli questo argomento ancora tabù, oppure lo fanno in maniera indiretta, allusiva. Hanno paura di farli soffrire. È legittimo volerli proteggere. Ma i bambini percepiscono la verità come onde che si diffondono nell'aria e li attraversano senza ostacoli, senza filtri. Sono come tartarughe senza carapace perché non sempre usano la ragione per analizzare quello che succede. Possono sentirsi smarriti sentendo senza sapere, a volte ancor più che capendo. Allora usare parole semplici e corrette, senza scorciatoie, può offrire loro delle piste per esplorare le emozioni passate, presenti o future. In più bisogna considerarli, nel grande flusso della vita, come esseri capaci di provare, al pari di noi adulti, gioie ma anche grandi dolori. Nascondere o tacere qualcosa non la fa sparire. Mostrarla, rivelarla per quello che è, attraverso una storia, con dolcezza e poesia, può invece permettere al bambino, e all'adulto che racconta, di sperimentare a distanza e con serenità una situazione, di appropriarsene nel profondo del cuore come quando si avvicina la mano al fuoco per apprendere la nozione di calore. Questo libro ha anche e soprattutto l'aspirazione di offrire ai bambini che hanno perduto una persona cara e ai loro genitori, ai nonni e agli adulti della loro cerchia, uno strumento concreto per vivere il lutto e addomesticare il dolore tramite un gesto simbolico: in questo caso, le parole dolci che Annabelle scrive per donarle a Simon. È solo un esempio e ce ne sono tanti altri, magari più adatti alla vostra storia familiare, alla vostra sensibilità (un oggetto fatto con le proprie mani, disegni, piccoli e semplici rituali... ). Forse vostro figlio ha pianto o piangerà ascoltando la storia, guardando le immagini. Non preoccupatevi. Forse anche voi avete pianto o piangerete leggendo. Neanche di questo dovete preoccuparvi. Esprimere un'emozione è il primo passo per metabolizzarla. Età di lettura: da 8 anni.