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Israele. Sogno e realtà di uno stato ebraico. L'identità nazionale tra eccezione

Riferimento: 9788868437626

Editore: Donzelli
Autore: Brenner Michael
Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
Pagine: 255
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 31 Maggio 2018
EAN: 9788868437626
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28,00 €
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Descrizione

Tra i fondatori del movimento sionista che, nella seconda metà dell'Ottocento, auspicavano la creazione di uno Stato ebraico, molti sognavano una nazione che fosse né più né meno come tutte le altre. Quando, nel 1897, Theodor Herzl convocò il primo congresso del movimento sionista, non vi fu però accordo sul modo di riportare alla «normalità» la situazione del popolo ebraico. Herzl propose una «nuova società secolarizzata», dai tratti liberali, che potesse essere al tempo stesso la patria di ebrei e nonebrei; i sionisti dell'Est europeo propugnarono la riproposizione della lingua ebraica e la creazione di una cultura ebraica distinta e separata; i socialisti, dal canto loro, immaginarono una società fondata su comunità di lavoro agricole; e gli ortodossi sognarono una società imperniata sulle leggi delle antiche Scritture. Quando, all'indomani della catastrofe del secondo conflitto mondiale, divenne infine realtà la fondazione di Israele, lo Stato che ne emerse tra mille difficoltà nel 1948 rappresentò tutto meno che un'entità «ordinaria». Nato sulle ceneri del genocidio e di una lunga storia di sofferenze, Israele fu concepito per essere un unicum, una società modello, la sede di un Medio Oriente in grado di aspirare a una nuova modernità e a un'inedita prosperità. Ma fin da quel primo momento furono poste le basi per uno scontro tra i sogni del sionismo e la realtà dello Stato di Israele; uno scontro destinato a continuare fino a oggi. In questo affresco, Michael Brenner evidenzia il paradosso essenziale di questa lunga vicenda, divenuta sempre più decisiva non solo per gli equilibri geopolitici dell'area mediorientale, ma dell'intero scenario mondiale: il desiderio del popolo ebraico di essere al tempo stesso normale ed eccezionale. Si tratta di una contraddizione che attraversa tutta la parabola della definizione di una nuova identità ebraica e israeliana, e contemporaneamente la ricerca di un posto sicuro di Israele nel consesso delle nazioni.