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Richelieu. Alle origini dell'Europa moderna

Riferimento: 9788868437763

Editore: Donzelli
Autore: Romeo Rosario; Pescosolido G. (cur.)
Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
In commercio dal: 31 Maggio 2018
Pagine: 168 p., Libro in brossura
EAN: 9788868437763
28,00 €
IVA inclusa
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Descrizione

Anno accademico 1963-64. Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma. Rosario Romeo - giovanissimo professore ordinario e già uno dei più prestigiosi storici italiani - tiene le sue prime lezioni. Il corso ha per oggetto un protagonista della storia europea dell'età moderna: il cardinale Richelieu. Per quel corso Romeo scrive un fascio di dispense, oggi introvabili, ma rimaste memorabili tra gli allievi. Rilette a distanza, quelle pagine offrono un saggio di stupefacente vigore interpretativo dell'ascesa al potere del più grande uomo politico del Seicento. E questa la fase - come sottolinea nell'Introduzione Guido Pescosolido, allora allievo di Romeo - nella quale prendono forma e si consolidano le costanti della storia degli ordinamenti politici e degli equilibri di potenza in Europa, destinate a proiettarsi nei secoli successivi. Ancora in pieno Ottocento, il movimento nazionale per l'unificazione italiana e il suo maggiore artefice, Cavour, dovranno fare i conti con le onde lunghe di quelle vicende: l'assolutismo monarchico come forma di regime politico-istituzionale e gli equilibri di potenza incarnati dalla lotta tra Francia e Impero asburgico, in un quadro di frammentazione politico-militare delle altre due componenti decisive dello spazio europeo, l'Italia e la Germania. Si spiega così l'attenzione che Romeo dedica a Richelieu e alla Francia del Seicento, proprio nel momento in cui era ancora immerso nelle roventi polemiche con la storiografia marxista sull'interpretazione gramsciana del Risorgimento e sullo sviluppo capitalistico italiano postunitario, ma stava anche lavorando intensamente alla monumentale biografia su Cavour che vedrà la luce in seguito. Stupisce, in queste pagine, l'ampiezza di visione e la forza dello sguardo prospettico di Romeo. E colpisce la capacità, oggi malauguratamente perduta, di abbracciare contemporaneamente, nella pratica storiografica, ambiti e periodi così diversi, rifuggendo da eccessi di specialismo, pur senza alcuna deroga al rigore e alla serietà dell'indagine.