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Guardia Sanframondi, racconti di pietre: i monumenti (2 parte su archeologia, reperti e storia nel Sannio di Benevento)

Riferimento: 9788872971284

Editore: ABE
Autore: Iacobucci Angela
Collana: Paesi della campania
In commercio dal: 05 Dicembre 2024
Pagine: 128 p., Libro rilegato
EAN: 9788872971284
39,00 €
IVA inclusa
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Descrizione

Nel I volume: Guardia Sanframondi, abbiamo raccontato la storia di questo antichissimo Borgo Medievale a partire dalle sue origini e di come queste affondino le radici nella Preistoria, grazie alla preziosa documentazione costituita dalla ricca raccolta di reperti rinvenuti e catalogati dal prof. Abele De Blasio, medico, psichiatra, antropometra, criminologo, titolare della cattedra di Antropologia all'Università di Napoli. Specializzato in Chimica Farmaceutica nonché appassionato di Scienze Naturali e di Paleontologia, Abele De Blasio dedicò, tra la fine del sec. XIX e la prima metà del sec. XX, numerose ricerche al territorio di Guardia, durante le quali rinvenne, grazie alle sue brillanti intuizioni: amigdale, fusaiole, macinelli di quarzite, tombe con resti umani, corredate di manufatti di creta, risalenti all'età del Bronzo, resti di animali domestici e persino palafitte. Tutti questi reperti furono raccolti in una vasta area compresa tra la Grotta S. Angelo, sulle pendici occidentali del Monte di Guardia fino alle terre situate a valle, presso il fiume Calore, passando per Castelvenere. Vi abbiamo narrato di come catalogò tutti i reperti con l'accuratezza e il rigore dello studioso, che pubblicò in oltre duecento pubblicazioni scientifiche, che hanno costituito la documentazione in base alla quale possiamo affermare che gli insediamenti umani quei luoghi in risalgono al Neolitico e soprattutto che la presenza umana in questi territori è stata uniformemente e costantemente distribuita a partire dal Neolitico fino ai nostri giorni, senza soluzione di continuità. Tra queste spicca, l'accurata descrizione, in una pubblicazione riccamente documentata, di due amigdale di Chelles, risalenti al Pleistocene, ritrovate nelle località di Starze e di Limata, presso il fiume Calore, che consentì l'esposizione delle due amigdale nel Museo Antropologico di Parigi, che ancora si onora di custodirle. L'enorme lavoro fatto in solitudine dal ricercatore certosino suscita lo stesso stupore del racconto di un sognatore visionario, se non fosse che testimonianze in pietra, reperti ossei preistorici, manufatti archeologici musealizzati e riconoscimenti accademici ci obbligano a una ossequiosa considerazione del lavoro geniale e pragmatico dello studioso. Abbiamo continuato la narrazione, mettendo in evidenza le difficoltà di reperire le testimonianze della presenza dei Sanniti sul territorio, sebbene la descrizione, che T. Livio fa della collocazione della Fulfulae sannita in Ab Urbe condita, corrisponda esattamente alla posizione geografica di Guardia Sanframondi, le cui tracce, però, accuratamente cancellate dalla furia conquistatrice dei Romani, sembravano perdute. In questo secondo volume racconteremo le opere architettoniche e artistiche ancora presenti sul territorio perché rappresentano le testimonianze vive dello splendore economico e culturale del tempo a cui appartengono, perché danno solidità al racconto storico del primo volume, ma soprattutto perché la Bellezza in esse contenuta e il potere taumaturgico ineffabile che effondono meritano di essere godute. Quindi in una ipotetica passeggiata nel borgo, evidenzieremo, via via che le incontreremo, le poche testimonianze sannite, ma narreremo soprattutto quei monumenti e quelle opere d'arte che, sopravvissute alle guerre, ai terremoti e alle pestilenze, sono ancora testimoni tangibili della storia e della ricchezza di questo borgo, ma soprattutto diremo di come queste siano state recuperate, grazie all'amore per le radici e ad un notevole impegno economico.