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Lettere impudiche di uno scomunicato: il noce delle streghe, il falsario di Montecalvo, il puttanone di piazza dell'Olmo e altre

Riferimento: 9788872973745

Editore: ABE
Autore: Iandiorio Virgilio
Collana: Dissertazioni & conferme
Pagine: 128
Formato: Libro rilegato
Data pubblicazione: 14 Novembre 2024
EAN: 9788872973745
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44,00 €
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Descrizione

In questi ultimi anni, l'interesse per Nicolò Franco, poeta e scrittore beneventano del XVI secolo, è andato crescendo per una serie di motivazioni. La sua vicenda umana, la condanna per oltraggio e la conseguente esecuzione capitale sono state oggetto di studio e di ricerche. Come si sa, Nicolò Franco, nato a Benevento nel 1515, dopo aver frequentato gli ambienti culturali di diverse città tra cui Napoli, Venezia, Mantova, Monferrato, Roma, finì i suoi giorni sul patibolo l'11 marzo 1570 in seguito a sentenza del Sant'Uffizio, per aver scritto pamphlet contro famiglie allora in auge nella Chiesa. I suoi libri,1 che per essere stati pubblicati quando fiorivano in Italia grandi poeti e scrittori, sono stati letti badando più agli accostamenti e ai confronti con essi, oggi ricevono la giusta attenzione di studiosi e lettori, dando il dovuto rilievo ad uno dei protagonisti della letteratura italiana della prima metà del Cinquecento. Per Eleonora Impieri è Nicolò Franco un uomo di pensiero aperto alle novità intellettuali del suo tempo, degno esponente di una cultura alternativa in grado di ipotizzare e presagire l'immagine di una società felice. Non si tratta di una pura e semplice utopia, bensì di un sogno continuamente riproposto da un moralista non certo privo di contraddizioni e alieno ai compromessi, ma pur sempre vero e autentico in ogni sua dissacrante invettiva sorta dalla sua travagliata esistenza. Delle opere di Nicolò Franco l'Epistolario ha catturato il mio interesse, in particolare, per le sue annotazioni su personaggi e paesi della sua città, Benevento e Provincia di origine, il Principato Ulteriore. Benevento ha una peculiarità: appartenere allo Stato Pontificio e trovarsi, in un'enclave, nel territorio del Regno di Napoli. La città sannita fu l'unico centro urbano del Mezzogiorno che non cadde in potere dei Normanni, essendosi posta sotto la protezione della Chiesa.