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Dallo Stato di diritto al diritto dello Stato. Giusformalismo e fascismo

Riferimento: 9788892129115

Editore: Giappichelli
Autore: Gian Paolo Trifone
Pagine: 204
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 19 Luglio 2019
EAN: 9788892129115
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Descrizione

Se un atto rivoluzionario si configura come rovesciamento radicale di un regime politico a favore della costruzione di nuovi ed originali assetti costituzionali, per il fascismo, fuori dal propagandismo antiliberale e dalla polemica contro l'inane e decrepita democrazia parlamentare, di vera rivoluzione non si può parlare. Lasciando consapevolmente da parte le configurazioni che il regime avrebbe assunto nell'ultima sua fase, nel suo periodo di fondazione, più che di un nuovo assetto totalitario, si è trattato di perfezionare caratteri che lo Stato liberale aveva già finito per assumere al tempo della sua crisi. L'indagine compiuta in questa sede vuole fare particolare (anche se non esclusivo) rifermento al lavoro della dottrina giuspubblicistica di formazione liberale alle prese col fascismo negli anni della sua affermazione e, come si suole dire, del consenso. A parte i più intransigenti che vedono la dittatura come un assoluto cominciamento, esiste un'ampia schiera di giuristi lungimiranti che considerano il regime come non sorto dal nulla e percorrente il cammino già intrapreso dalla nazione italiana. Si tratta di sussumere i nuovi contenuti formalizzandoli nel sistema già esistente: come sempre accaduto, la scientia iuris avrebbe dovuto fornire gli instrumenta per risolvere le criticità della politica entro le categorie della dommatica giuridica. A parole di N. Irti, «la forma è l'unica realtà sicura [...] poiché tutto è in grado di accogliere».