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L'antica Esperia, universo di Enea «l'Atum» Italia dal 950 a.C. al 100 d.C.

Riferimento: 9788872972977

Editore: ABE
Autore: Cuttrera Sabato
Collana: Rudimenti di storiografia
Pagine: 208
Formato: Libro
Data pubblicazione: 16 Aprile 2021
EAN: 9788872972977
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35,00 €
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Descrizione

L'originario litorale di un corno e un'isola sono l'Italia dell'Esperia. Urbe Latina detta anche solo Urbe dagli scrittori latini, è confusa spesso dai con un'altra capitale, che è Urbe Roma, dagli stessi scrittori romani. In un discorso così semplicistico in verità le difficoltà aumentano nella ricerca dei luoghi dell'antico Latio, ma l'Autore, in questa nuova collana sui luoghi antichi dell'Italia prima dei Normanni, ci presenta un'Apulia inattesa, inaspettata. Senza arenarci abbandoniamo dunque momentaneamente Plinio per dedicarci a Servio, lo storico del poeta Virgilio. Servio, chiaro fin da subito, riapre egli stesso la questione del doppio Lazio: Latium duplex est. E questo ancora ai suoi tempi. Infatti, a suo stesso dire, si aveva un Latium a Tiberi, presso Fundi, e l'altro presso il Vulturnu, definito Vecchio Latio, fra cave e monti, in origine abitate dai Casci, aggiungendo che il Latio dell'agro di Lauro dove fosse sbarcato di Enea fu quello abitato dai Latini E l'Autore ricomincia proprio da zero, dal Promontorio detto Iapygia che scorre per l'Italia lunghissimo nel mare, per risalirlo e giungere subito all'Esperia, sul confine del Lato antico dell'Universo di Enea distrutto dalle fiamme eruttate dalla stella. L'Esperia era proprio un litorale, in agro Troiano, inghiottito dalla lava, che generò l'orto del male oro: la Daunia. Questi gli argomenti con note in latino: I Latini primi abitatori dell'agro Laurentia dove approdò Enea fondando Uria-Troia a Laurolavinio, Urbe dei Latini dell'isola di Diomede. Urbe Troia di Enea fu in agro Lauro dei Monti Casci del Vulturnu in Latio antico (Sicilia liviana). Pachynum, Lilybaeum e Pelorum: le città sui tre lati di Trinacria, la grande isola fra Austrum, Africam e Mare Tyrrhenum che degradavano a Capo Aetna. L'Insulam di Syracusae, Ortux dei Greci, chiamato Ortigia dai Romani e infine Isola di Delos che non era la vera Delos di Creta. L'ex Messapia (Calabria) di Tarento Brundisio col Golfo di Oppido Laconu e l'ex Messapia Apula (Iapygia) di Peucentia in Agro Sallentino con Oppido Tarento Uria. L'Esperia: Noba Orbe Carthagine a Poenorum occupata dai Siculi, al confine con il Latium Antiquo dell'Universo di Enea distrutto dalle fiamme eruttate dalla stella L'isola Italia della stella di fuoco di Selva Sorori, Regno di Hesperio sul fiume Padus sommerso dalla lava dell'Heridano rientra in Magna Grecia con i Calcidesi che vi fondano la prima Kyma. L'originario litorale di un corno e un'isola sono l'Italia dell'Esperia, mentre Orbe Carthagine a Poena fu distrutta dalla lava e rifondata a Cuma. L'Italia dell'Hesperia assorbita dai Greci vide la nascita di Cuma proprio sull'isola Euboea alla foce del Vulturno nel territorio del Latio antico. I Galli spinti verso l'Ausonia perché cacciati dalla Sicilia, dove viene fondata Urbe Roma, alla foce della Colonia Hadria dei fiumi Hadriatico, salendo per il territorio dei Piceni, oltre Castello Novo di Hadria e i fiumi Batinu, Vomano, Albula.