Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Contumacia e giudizio nel processo civile

Riferimento: 9788849556780

Editore: Edizioni Scientifiche Italiane
Autore: Zuffi Beatrice
Collana: Diritto processuale civile
Pagine: 468
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 01 Ottobre 2024
EAN: 9788849556780
Disponibile subito
72,00 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Il volume tratta del fenomeno della contumacia nel processo civile, riflettendo in particolare su come il comportamento di radicale inattività della parte che non si costituisce in giudizio incida sulle modalità e sulle caratteristiche strutturali con cui si svolge l'accertamento giurisdizionale. La ricerca è condotta lungo tre direttrici, che ambiscono ad offrire al lettore un'attenta ricostruzione dell'evoluzione dell'istituto dal sistema del lege agere fino ai giorni nostri, uno studio ragionato dei modelli di regolamentazione dell'inerzia difensiva della parte sia nell'ottica del confronto comparatistico tra i principali sistemi giuridici moderni sia nella dimensione sovranazionale delle politiche di uniformazione normativa e dell'esecuzione delle decisioni straniere, oltre che un'analisi critica sulle disposizioni vigenti in particolare nell'ordinamento italiano. Le indagini condotte consentono all'A. di avanzare una proposta ricostruttiva che assegna alla contumacia una possibile valenza sul piano probatorio, quale contegno processuale di inattività che il giudice può valorizzare ai sensi dell'art. 116, primo comma, c.p.c., nonché di argomentare l'irragionevolezza dell'art. 115, primo comma, c.p.c. nella parte in cui esclude che la mancata contestazione specifica possa portare ad una relevatio ab onere probandi quando la parte non si presenta dinanzi al giudice. L'auspicio che viene espresso al riguardo è quindi che il legislatore modifichi l'attuale assetto normativo in modo da riconoscere nella contumacia un comportamento sul quale poter fondare un'assunzione di verità dei fatti allegati dalla controparte, ove sussistano indizi precisi, gravi e concordanti in tal senso e sempre salva la delibazione sulla concludenza della domanda giudiziale. In questa maniera il sistema processuale italiano ne guadagnerebbe in termini di coerenza ed efficienza, in linea con le soluzioni prevalenti a livello mondiale e con il senso complessivo ritraibile dalla lunga storia del processo eremodiciale, che è quello di trattare il contumace come la parte costituita, senz'altro non peggio, ma neppure meglio.