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Il carcere discarica e il tramonto del servizio sociale della giustizia

Riferimento: 9788889883358

Editore: Sensibili alle Foglie
Autore: Giuseppe Certomà
In commercio dal: 2010
Pagine: 87 p., Libro
EAN: 9788889883358
13,00 €
IVA inclusa
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Descrizione

La sicurezza è il valore che ha aperto la strada allo smantellamento dello stato sociale. Ed è anche il valore che ha contribuito alla formazione della stato social-penale, basato sulla tolleranza zero. Le strategie di quest'ultima hanno generato sentimenti di odio, di rancore e di violenza nei confronti dei diversi con il conseguente effetto dell'incarcerazione di massa. Uno degli elementi peculiari dell'incarcerazione di massa consiste nel fatto che il carcere è diventato un'istituzione deputata alla gestione dei rifiuti sociali. Questo tipo di carcere non promette alcuna trasformazione dei detenuti mediante l'aiuto sociale, il trattamento rieducativo o la terapia. Accanto alle carceri, le quali continuano a svolgere il controllo social-penale, vi sono istituzioni più repressive: i campi d'internamento per immigrati clandestini. In questi ultimi regna il dominio totalitario in quanto l'ordinamento giuridico dei diritti è integralmente sospeso. Ne consegue che nei campi, i quali non sono altro che spazi di eccezione, tutto è possibile, tutto è permesso. Nello stato sicuritario e di eccezione l'intervento del lavoro sociale, dei servizi della psico-pedagogia penitenziaria, dei servizi socio-assistenziali territoriali, basato sull'ideale del reinserimento, non ha più senso. Nel contempo le professioni di aiuto corrono il rischio di diventare un'antenna dei servizi di polizia e un'appendice dell'istituzione giudiziaria.