Inganno (L')

La città e la Ferriera, vivevano in simbiosi: l'una aveva bisogno dell'altra. Insieme, avrebbero combattuto quella battaglia per la sopravvivenza e insieme avrebbero vinto o perso, quell'appuntamento con il futuro. Nello scenario di una cittadina industriale, agli inizi degli anni Cinquanta, si sviluppa un acuto dramma sociale che sconvolge l'esistenza di una intera generazione, alle prese con i problemi posti dalle profonde modificazioni scientifiche e tecnologiche che investirono i processi produttivi e si riflessero pesantemente sul lavoro. Sono giorni di ferventi assemblee, movimentate da numerose voci fuori dal coro e pervase da un sentimento sinistro di ineluttabilità, che tuttavia sembra sempre venire spazzato via dalle rassicurazioni che provengono dal partito. Come un alveare in fermento, la Ferriera in queste circostanze si rivela immediatamente per quello che è: un microcosmo di esistenze diverse, di individui che, ciascuno con il proprio vissuto, non vogliono mancare questo importante appuntamento con la storia. Ignari, tutti, di essere pedine mosse su una scacchiera più grande di loro.