Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Arte della finzione (L')

Riferimento: 9788899852634

Editore: Pungitopo
Autore: Alvarez García Gonzalo
Collana: Delta
Pagine: 120
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 27 Maggio 2019
EAN: 9788899852634
Non disponibile
10,00 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Fingere è dare a vedere il contrario di ciò che si ha in cuore. Non affermare il falso, ma nascondere il vero. Si finge per il piacere di trarre l'altro in inganno, ma anche per salvare la vita o le idee. Si può morire per un'idea. Nel Seicento gli Inquisitori erano i guardiani delle idee. Il libero pensatore che si discostava dal pensiero ufficiale, doveva scegliere tra il rinnegare o morire. O ricorrere alla finzione. [...]. Il protagonista dell'Arte della Finzione, Domenico, pittore di Toledo, era cresciuto a Creta, nelle vicinanze di Cnosso, tra favole antiche e miti gloriosi. Prima di giungere a Toledo, aveva soggiornato a Venezia e a Roma, cibandosi di Arte, di libertà e di delizie. La Toledo del Seicento era una città incantata e terribile. Vicino all'Alcazar c'era il palazzo del Grande Inquisitore, da dove venivano diramate per tutto l'Impero le severissime norme tridentine che regolavano persino il battito dei cuori. Le guardie inquisitoriali passeggiavano giorno e notte per le strade del quartiere moresco di Zocodover, intimorendo le bancarelle dei venditori. Al loro apparire i mercanti ebrei si facevano il segno della croce e recitavano devotamente l'Ave Maria. Domenico dovette giostrare con la temibile fede castigliana. Aveva il cuore pieno di amore, di forme spasmodiche, di colori sublimi e di idee pericolose. Per fugare i sospetti di eresia e difendere l'Arte si finse strabico. Per salvare l'amore riempì le chiese con i ritratti dell'amante Jerònima, vestita da Madonna, costringendo i toledani ad inginocchiarsi ai suoi piedi. [...] (dalla Prefazione)