Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

L'ultima leggenda di Caino

Riferimento: 9788876984280

Editore: Medusa Edizioni
Autore: Miguel de Unamuno
Collana: Le porpore
Pagine: 131
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 21 Marzo 2018
EAN: 9788876984280
Non disponibile
14,00 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

«Unamuno plasma come argilla la storia di Caino e Abele - scrive Alessandro Rivali nella Prefazione -, mischiando i loro lineamenti e interrogandosi sulle zone lasciate in ombra dalla scarna e così potente narrazione biblica. Chi era davvero Abele? Chi Caino? Lo scrittore spagnolo indaga il tarlo che spolpò le esistenze dei due fratelli, che chiuse anzitempo gli occhi all'uno, che marchiò la vita dell'altro, costretto a un'esistenza di deserti e solitudini: sempre in fuga, bruciato dall'esilio, senza la possibilità di relazioni autentiche. I fratelli divisi: un tarlo che ha interrogato classici vicini e lontani, da Eteocle e Polinice fino al partigiano Kyra e al suo fratello maggiore, ufficiale fascista, raccontati da Beppe Fenoglio nell'epopea del Partigiano Johnny. Lo sguardo di Unamuno è di ossidiana, nero e lucente. Vuole comprendere il male, l'origine della discordia e, quindi, la natura dell'invidia. Ecco allora rinascere il dramma dei due amici fraterni, Abele Sànchez e Joaquin Monegro, in un'ipotetica Spagna di primo Novecento. Abele Sànchez è l'eletto. Il primo della classe, distante quanto antipatico nella sua perfezione, lontano dal pastore in qualche modo zuccheroso del nostro immaginario. Abele è un pittore di talento. È ambizioso di fama, di gloria, di notorietà. Crea personaggi così intensi che sembrano veri. Come nell'antichità l'uva dipinta da Zeusi che ingannava gli uccelli che scendevano a lacerare le sue tele. Con la sua arte, Abele sembra capace di risuscitare i morti, di farli uscire dall'intelaiatura delle cornici. Abele è bello, ma non buono. Soffia la vita nei quadri, ma non ha specchi per esaminare la propria anima. È un narciso senza rimedio. Gli altri uomini per lui sono comparse sbiadite, scalini da superare. Le donne, poi, trofei da collezione. Almeno fino all'incontro con la bellissima e sfuggente Elena, che lo porterà a un tragico lento destino...».