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Tracce d'esilio. Il C.R.P. di Laterina 1948-1963. Tra esuli istriano-giuliano-dalmati, rimpatriati e profuganze d'Africa

Riferimento: 9788868536398

Editore: Nuova Prhomos
Autore: Pesca Giuliana, Ruggiero Giovanni, Domenici Serena
Pagine: 228
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 10 Giugno 2021
EAN: 9788868536398
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Descrizione

Il Centro profughi di Laterina fu uno degli oltre cento Campi disseminati sul territorio italiano, attivati o riattivati da precedenti strutture militari e concentrazionarie per accogliere sia esuli provenienti dai territori ceduti dall'Italia alla Jugoslavia (a seguito del Trattato di Pace di Parigi e del Memorandum di Londra) sia rimpatriati dall'estero e dalle colonie. Un calvario che, al di là delle diverse cause, ha interessato vasti territori europei dell'area centro-orientale all'indomani del secondo conflitto mondiale e coinvolto milioni di persone. Erano soprattutto tedeschi, ucraini, polacchi, espulsi dai luoghi di nascita o di elezione dove avevano vissuto e anche convissuto per secoli, ai quali si aggiunsero gli italiani della Venezia Giulia e coloro che con la fine della colonizzazione furono costretti ad abbandonare case, lavori o proprietà di recente o più lontana acquisizione. La presente ricerca si sofferma in particolare sulla presenza al Campo di Laterina degli esuli istriano-giuliano-dalmati, ma amplia l'interesse ai profughi italiani dell'Africa settentrionale, in particolare a coloro che provenivano dalla Tunisia e dalla Libia. Esperienze accomunate dai disagi, dal disorientamento, dalla delusione e disillusione, dalle privazioni, dalla necessità di farsi coraggio per ricominciare da capo, dal difficile tentativo di reinserimento nella società, nel periodo particolarmente complesso della ricostruzione post-bellica e delle controversie nell'opinione pubblica tra condanna e rimozione del periodo fascista e del passato coloniale, di cui spesso i profughi sono state le vittime dimenticate. Ma anche profuganze diverse, innanzitutto per la storia insediativa delle comunità di etnia italiana nei luoghi da cui erano state espulse, con riflessi e conseguenze sulla percezione dell'identità nazionale.