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Comunicazione crudele. Da Baudelaire a Beckett (La)

Riferimento: 9788833911151

Editore: Bollati Boringhieri
Autore: Pasi Carlo
Collana: Saggi. Arte e letteratura
In commercio dal: 20 Novembre 1998
Pagine: 390 p., Libro in brossura
EAN: 9788833911151
28,41 €
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Descrizione

Baudelaire, Artaud, Bataille, Céline, Michaux, Beckett: altrettanti autori che, in un modo o nell'altro, si sono scontrati con il rischio del silenzio e ne sono emersi producendo alcune delle opere più significative dei tempi moderni. Emblematico il caso di Antonin Artaud che, subito dopo la guerra, ci ha trasmesso l'impossibilità di dire cui è stato condannato il poeta, e i suoi contorcimenti per testimoniare: ridotto a corpo recluso, egli è diventato la vittima sacrificale che invia segnali della propria agonia. Così, identificando la propria esperienza di internato in manicomio con la tragedia dei campi di sterminio, Artaud ha potuto portare in scena con il suo nuovo teatro della crudeltà le torture del secolo. In generale, è l'innesto tra i due momenti - il conflitto interiore e il suo prolungamento all'esterno - a generare i disordini espressivi, le grandi irregolarità di linguaggio di cui si parla nel libro di Pasi. La crisi sofferta nei confronti dei condizionamenti espressivi provoca un senso di non-appartenenza che si risolve in un'aggressione inventiva contro la propria lingua. La crudeltà si radica allora nel blocco iniziale in cui pensiero e linguaggio non riescono a integrarsi per ripiegare e proiettarsi in espressioni dirompenti. Come ha scritto Bataille, il rifiuto di comunicare è una forma di comunicazione più violenta, più efficace.