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Crisi e rivoluzione passiva. Gramsci interprete del Novecento

Riferimento: 9788871646558

Editore: Ibis
Autore: Cospito G. (cur.), Francioni G. (cur.), Frosini F. (cur.)
Collana: Officina
Pagine: 442
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 07 Settembre 2021
EAN: 9788871646558
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Descrizione

I contributi raccolti in questo volume ruotano attorno al nesso tra crisi e rivoluzione passiva come categorie fondamentali dei Quaderni del carcere. Della prima Gramsci si serve per analizzare diversi eventi che scuotono il Novecento (dalla crisi della cultura positivistica a quella di egemonia seguita alla prima guerra mondiale, dalla crisi del socialismo a quella dello Stato liberale con la nascita e l'avvento del fascismo, alla crisi, infine, del modello di accumulazione individualistico con il crollo della borsa nel 1929), evidenziando come siano tutti legati all'emergere delle organizzazioni delle forze popolari quali nuove protagoniste della vita politica. Con rivoluzione passiva egli indica un processo di rivolgimento e trasformazione progressivi, che però assorbono politicamente le spinte alla frattura innescate dalle crisi e impediscono derive di tipo giacobino. Nell'intreccio di crisi e rivoluzione passiva si disegna un complesso dispositivo che la borghesia forgia nel secolo XIX per conquistare il potere e che ripropone nel presente per poterlo mantenere, facendo proprie alcune delle rivendicazioni del suo avversario e privandolo così della capacità di iniziativa politica.