Di due (Uno)

La poesia è un parto / rompe le acque da dentro. Così Diego Tancredi descrive la poesia e noi gli crediamo, pur sapendo che quella del parto è un'esperienza che lui non potrà mai compiere. Ma ci arriva la visceralità a cui allude e che si manifesta evidentemente come l'unico condotto possibile con se stesso per comunicare, che vuol dire rendere comune, (dal latino munus, dono), per entrare in relazione con la propria interiorità , con l'altro e col mondo; quel tu al quale si rivolge, che rappresenta ciò a cui si contrappone e di cui contemporaneamente si compone in modo sempre variabile, talvolta volubile, con le parti altre con le quali s'incontra e dialoga nei suoi versi: quell'«Uno di due» che ha scelto come titolo di questa sua seconda raccolta poetica. (dalla prefazione di Alessandra Palazzo)