Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

CGIL vicentina. Storie di segretarie e segretari (La)

Riferimento: 9791259601575

Editore: Ronzani Numeri
Autore: Spinelli A. (cur.)
Collana: Saggi
Pagine: 180
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 29 Novembre 2023
EAN: 9791259601575
Non disponibile
16,00 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Tre segretari della Cgil vicentina, vent'anni di storia di un sindacato radicato e presente sul territorio. Le memorie di Gino Zanni, Oscar Mancini e Marina Bergamin non sono però solo il semplice tentativo di tracciare un resoconto dei loro mandati. Le loro parole scavano nel tempo vissuto per offrirsi come sguardo su lotte, ostacoli e tematiche che, pur ancorate ai rispettivi contesti storici, risultano ancora attuali. Da una parte, infatti, troviamo l'importanza e la necessità di farsi storia (come ben sottolinea Gilda Zazzara nella prefazione) e di riflettere su vicende che solo apparentemente riguardano il dibattito interno, ma che anzi sono strettamente legate a quanto accadeva in quegli anni a livello nazionale e internazionale. Dall'altra i temi economici, le lotte per i diritti dei lavoratori (compresi i migranti giunti nel Vicentino), per il bene comune, per la pace, per l'ambiente e per le questioni di genere ci chiamano tuttora a misurarci con le possibili trasformazioni del presente. Raccontando gli anni dal 1996 al 2016, i tre segretari, senza nascondere le difficoltà, i problemi interni ed esterni, le discussioni sulla leadership e sull'organizzazione stessa del sindacato (aspetti su cui si sofferma Vladimiro Soli nell'introduzione), ci ricordano che siamo chiamati a un doppio movimento: conoscere la strada percorsa e ciò che ci ha reso quello che siamo; continuare a immaginare e costruire un mondo diverso a partire, come dice Giampaolo Zanni nella postfazione, dalla «scelta di stare nella società collocandosi chiaramente 'da una parte', quella delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, di chi ha perso o cerca lavoro, di coloro che sono vittime e che sono prive di diritti e, in generale, della parte sociale più debole».