Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Il biennio rosso in Ungheria 1918-1919. I 133 giorni della repubblica dei Consigli

Riferimento: 9788894615302

Editore: Altergraf
Autore: Basile Corrado
Collana: Storia
Pagine: 674
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 30 Novembre 2021
EAN: 9788894615302
Non disponibile
42,00 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Dalla fine di marzo ai primi di agosto del 1919 in Ungheria operò una dittatura proletaria che avrebbe potuto estendere all'Occidente la rivoluzione che aveva portato al potere i bolscevichi nell'ex impero zarista. I due fenomeni erano strettamente collegati. L'andamento della prima guerra mondiale e quello della rivoluzione russa fecero sì che la reazione delle masse alla sconfitta dell'impero asburgico e all'incapacità delle classi dominanti ungheresi di gestire le ripercussioni della débâcle fornisse concretezza alle possibilità di sopravvivenza della nazione e sottraesse a una prospettiva generica lo spirito internazionalista dei proletari. Ciò mentre i vecchi «poteri forti» si ritraevano impauriti di fronte alle pretese delle potenze vincitrici della guerra, soprattutto della Francia, che voleva smembrare il paese per imporre il suo controllo sull'area danubiana e rafforzare il cordone sanitario contro il bolscevismo. Questi «poteri forti»lasciarono sole le formazioni politiche che avevano dato vita nell'ottobre 1918 all'esperimento repubblicano noto come «rivoluzione dei crisantemi» e concepito appositamente per salvarli, mentre la protesta sociale cresceva e si rafforzava ogni giorno di più. I socialdemocratici, già puntello essenziale dell'esperienza legata al nome del conte Károlyi, svoltarono allora «a sinistra» e si rivolsero ai rivoluzionari guidati da Béla Kun, da poco raccolti in un'organizzazione indipendente. Incautamente il partito comunista accettò l'offerta dei socialdemocratici negli ultimi giorni del marzo 1919 e realizzò un'unificazione dei due partiti operai, nell'illusione che di punto in bianco i riformisti avessero abbandonato il loro ruolo contrario agli interessi dei lavoratori...