Sopravvissute. Storie di ordinaria preeclampsia

'Anch'io ho una terribile esperienza che mi accomuna a tutte voi'. Questa è la frase con la quale, solitamente, vengo contattata, dodici parole che contengono un mondo silenzioso! Un messaggio timido, titubante; una richiesta di conforto, aiuto, ascolto. 'Benvenuta, ti abbraccio stretta.' È così che accolgo le donne speciali che mi scrivono per raccontarmi la loro storia personale senza temere diffidenza o giudizio morale, senza confronto o paragone con altri vissuti. È con la manifestazione di affetto e comprensione che finalmente trovano una nuova casa dove poter condividere la loro esperienza come processo auto-terapeutico. Esporsi e pubblicare la propria storia è un momento importante e, per quanto dolorosa sia la presa di coscienza di aver subito la malattia durante l'attesa del proprio figlio, è il primo passo verso la guarigione dell'anima. Far conoscere e divulgare la crudeltà della preeclampsia in gravidanza è liberatorio, oltre che socialmente utile. È un atto di coraggio! (L'autrice)