Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Civiltà del disagio. Dispacci da Lahore, New York e Londra (Le)

Riferimento: 9788806225100

Editore: Einaudi
Autore: Hamid Mohsin
Pagine: 200
Formato: Libro
Data pubblicazione: 14 Giugno 2016
EAN: 9788806225100
Non disponibile
19,50 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Se la globalizzazione ha da prometterci qualcosa, qualcosa che possa spingerci ad accogliere a braccia aperte il caos che ne deriva, allora quel che ha da prometterci è questo: saremo più liberi di inventare noi stessi. Con tale dichiarazione di intenti si apre questa raccolta di articoli e brevi saggi di uno dei più provocatori e stimolanti narratori del nostro tempo. Ma nel mondo globalizzato abbiamo davvero la libertà di inventare noi stessi? Tutto sembra indicare il contrario, perché ogni pretesto è buono per imprigionarci in quelle illusioni dilaganti, pericolose e potenti che portano il nome di civiltà. Hamid lo chiama il giogo del depistaggio: Ci viene detto di dimenticare le fonti del nostro disagio perché c'è in gioco qualcosa di più importante: il destino della nostra civiltà. E così finisce per sembrarci inevitabile che provare inutilmente a respingere l'immigrazione e a sigillare le frontiere sia più importante che porre rimedio al disordine economico e alle crescenti disparità sociali. Muovendosi fra i ricordi personali e la riflessione politica, fra la letteratura e la cronaca, Hamid guarda al mondo che ci circonda con gli occhi di uno scrittore cresciuto fra il Pakistan e gli Stati Uniti, vissuto a Londra e tornato di recente ad abitare a Lahore. E leggendolo noi scopriamo che forse è possibile liberarsi dal giogo del depistaggio, e mettersi insieme per inventare un mondo post-civiltà, e quindi infinitamente più civile.