Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Non ti scordar di me. Storia e oblio del genocidio armeno

Riferimento: 9791280447548

Editore: Liberilibri
Autore: Robiati Bendaud Vittorio
Collana: Altrove
In commercio dal: 09 Aprile 2025
Pagine: 216 p., Libro in brossura
EAN: 9791280447548
18,00 €
IVA inclusa
Quantità
Disp. in 1/2 gg lavorativi

Descrizione

Forget-me-not in inglese, Nontiscordardime in italiano, è un imperativo e finanche una prece. Questo piccolo e delicato fiore perenne è stato scelto come emblema del centenario del Genocidio Armeno, il Metz Yeghérn, che è stato definito il peccato originale del Novecento. Da allora a oggi, la Repubblica di Turchia, erede diretta dell'Impero ottomano, non è stata sanzionata né punita, come invece accadde alla Germania alla fine della Prima guerra mondiale, né tantomeno obbligata a fare i conti con la propria tenebra genocidaria, come avvenne successivamente alla caduta del nazismo. Gli armeni, ancora oggi sotto l'attacco di Ankara e di Baku, sono vittime di pulizia etnica e di etnocidio nei territori dell'Artsakh (o Nagorno-Karabakh) nel silenzio quasi assoluto del mondo libero. Funzionale alle antiche e nuove politiche antiarmene è il negazionismo del Metz Yeghérn, un inquietante e mostruoso case study perdurante da oltre un secolo. Tale negazionismo, di Stato in Turchia e in Azerbaijan, grazie a politici, giornalisti e intellettuali compiacenti e a finanziamenti a dipartimenti accademici, trova insidiosa sponda anche in Occidente. Vittorio Robiati Bendaud non solo racconta e analizza la storia e le cause di questa colossale tragedia, ma ne mostra anche la bruciante attualità. In tal senso, quindi, il Genocidio Armeno è «tuttora in essere». Con saggio introduttivo di Paolo Mieli.