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Magiae Naturalis. Libri XX

Riferimento: 9788849556926

Editore: Edizioni Scientifiche Italiane
Collana: Ediz.naz.op.di GiovanBattista della Porta
In commercio dal: 15 Dicembre 2024
Pagine: 664 p., Libro in brossura
EAN: 9788849556926
100,00 €
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Descrizione

Giovan Battista della Porta (Vico Equense-Napoli 1535-1615) ha sperimentato fenomeni e costruito ipotesi interpretative della realtà umana e naturale, ha indagato su ragioni e significati di coincidenze fisiche, astronomiche e astrologiche nell'ambito di una visione ermetico-magica dell'universo. Scrittore prolifico, si è cimentato in trattazioni di ambiziosa prospettiva ed ha riversato il suo empito di geniale sperimentatore anche nell'attività letteraria, componendo commedie di strenuo vigore teatrale e aprendo la strada verso forme di teatro moderno. Accompagnato nell'opinione popolare dalla fama di mago, ma noto negli ambienti scientifici di tutta l'Europa per le sue sperimentazioni e per la molteplicità degli interessi, fu in rapporto epistolare e personale con gli studiosi più famosi del suo tempo. Perfezionò la camera oscura e lavorò intorno a molti congegni. Cercò a lungo la pietra filosofale, contestò al Galilei il primato dell'invenzione del cannocchiale. Nell'Accademia dei Lincei, chiamato da Federico Cesi a farne parte, ebbe posto di primo piano. Viaggiò molto, ma soprattutto viaggiavano i suoi libri, ricercati ovunque e tradotti in molte lingue, presenti tuttora, in uno sterminato numero di edizioni, in tutte le biblioteche del mondo. L'Edizione nazionale delle sue opere è stata impostata come contributo critico alla conoscenza dell'attività scientifica e letteraria di un tempo inquieto dalla crisi delle certezze della cultura rinascimentale. La Magia Naturalis, opera enciclopedica giovanile di della Porta, fu originariamente concepita in quattro libri e fu iniziata quando l'autore aveva quattordici anni. La princeps, apparsa nel 1558, nel 1589 conobbe una edizione aggiornata e più matura in venti libri che ebbe una immediata e larga diffusione anche in Europa e consacrò l'autore come il maggiore scienziato del Rinascimento. Fin dalla prima edizione fu tradotta in francese, inglese, tedesco e nederlandese. L'opera si inserisce nell'ambito della filosofia ermetico-magica, secondo cui la magia, o filosofia della natura, deve interpretare i miracoli della Natura secondo le regole della Natura stessa, anticipando così il metodo della scienza moderna. Solo al filosofo-mago spetta spiegare e svelare i fenomeni naturali le cui cause sono note allo scienziato, ma non al lettore. L'opera è uno scrigno di conoscenze del sapere rinascimentale e si occupa di ottica, di cosmetica, di incroci di animali e di piante, di trasmutazione dei metalli, di medicine, veleni, cucina, colorazione del vetro, smalti e ceramiche, proprietà magnetiche, polvere da sparo, crittografia, veleni, ricette al confine tra medicina e credenze popolari. Riferisce come potabilizzare l'acqua marina per lunghi viaggi, quale sia l'effetto della musica sulle persone e quello terapeutico sui malati, ecc. Inoltre, esamina anche la camera oscura e, sebbene non ne fosse l'inventore, la popolarità della sua opera ne accrebbe la conoscenza; scopre come produrre vino gelato; segnala nuove ricette mediche per guarire dalla sifilide con il guaiaco, la recente malattia che già alla fine del '400 aveva cagionato migliaia di morti; inventa con nuove formule di distillazione la preparazione di profumi, tisane, pozioni e decotti sia con acqua che con olio. Scopre anche il principio del telefono e inventa nuovi codici criptologici per comunicare con fiaccole di notte. L'opera è una affascinante, impressionante e fondamentale testimonianza del sapere prescientifico dove osservazioni scientifiche scorrono accanto a bizzarre superstizioni e a credenze popolari.