Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Il silenzio e la rosa. La politica barocca di Baltasar Gracián

Riferimento: 9788875801397

Editore: Transeuropa
Autore: Pasquale M. Morabito
Collana: Studi e ricerche
Pagine: 172
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 15 Marzo 2011
EAN: 9788875801397
Non disponibile
14,90 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Baltasar Gracián è senza dubbio autore di prima grandezza del secolo XVII. La sua opera, per molti aspetti oscura ed enigmatica, contiene in sé caratteri peculiari della cultura barocca: dall'antropologia politica del Seicento, al dibattito teologico-politico della Controriforma, sino al curriculum gesuitico in campo retorico. Nella ricerca, il silenzio e la rosa, l'allegoria utilizzata nel celebre Criticón, diventa chiave di lettura e, insieme, chiave d'accesso alla sapienza antropologica di Gracián. La prudentia è rosa del silenzio: rimanda all'aspetto etico e regolativo della sospensione del giudizio, tratto caratteristico del Sovrano barocco, ed alla dissimulazione dell'uomo saggio. Così, pure, omologata all'arte del ser persona, la rosa ci porta al centro dell'originale stile e della filosofia di Gracián. Nell'emblema del gesuita aragonese, la rosa è la mise en abyme: arte della prudenza nel dire e nel fare che si lascia intendere proprio nel silenzio. Il mondo del Seicento può apparire enigmatico, ma non è assurdo, e, per un gesuita, un buon fine è aureola di tutto. Ma quale è il fine? L'uscita di scena dell'eroe sotto l'applauso del pubblico affascinato, o l'abbandono del vano teatro, per il cristiano disingannato? La risposta di Gracián coincide con il suo personale itinerario di ascesi: dalla ricerca della gloria del Héroe, al viaggio allegorico del disinganno nel Criticón; dall'arte di saper vivere, all'arte di saper lasciare la scena del mondo.