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Responsabilità degli amministratori di società e ruolo del giudice. Un'analisi comparatistica della business judgement rule

Riferimento: 9788814183065

Editore: Giuffrè
Collana: Quaderni di giurisprudenza commerciale
Pagine: 216
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 2014
EAN: 9788814183065
Non disponibile
26,00 €
IVA inclusa
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Descrizione

Nelle società commerciali la legittimazione degli amministratori nella conduzione degli affari sociali deve essere considerata assoluta quando la loro azione è conforme alla legge. Il giudice non è legittimato a sostituire la propria valutazione a quella degli amministratori. [...] Ciò non significa che la decisione degli amministratori sia stata corretta nel caso di specie. Valutazione che esula dal nostro potere. La Corte si limita a stabilire che la decisione è parsa opportuna agli amministratori e le allegazioni di chi la impugna non dimostrano frode, illiceità o conflitto di interessi nel processo decisionale (SHLENSKY V. WRIGLEY, 237 N.E. 2d, 776, 777-778 - Ill. App. 1968). Sono trascorsi più di quattro decenni da questo arresto della Corte d'Appello dell'Illinois del 1968 e la c.d. Business Judgment Rule resta più che mai viva e dibattuta nella giurisprudenza e nella letteratura dei principali ordinamenti societari. Alla dottrina della Business Judgment Rule, sempre più invocata anche nelle sentenze italiane di merito e di legittimità, è affidato il difficile compito di individuare il giusto punto di equilibrio tra discrezionalità ed efficiente gestione delle società, da un lato, ed obblighi precisi e responsabilità rigorosa degli amministratori, dall'altro. È indubbio che, in ciascun ordinamento, la modulazione di tale dottrina contribuisca a dare forma ad un peculiare assetto del governo societario.