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Fondamenti romanistici del diritto europeo

Riferimento: 9788892111165

Editore: Giappichelli
Autore: Aldo Petrucci
Collana: Radici storiche del diritto europeo
Pagine: 431
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 09 Febbraio 2018
EAN: 9788892111165
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39,00 €
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Descrizione

Gli argomenti trattati nel primo volume di questa Collana costituiscono aspetti centrali della disciplina generale del contratto nella nostra tradizione giuridica e nel diritto attuale, che da essa si sviluppa. I principi della buona fede, della ragionevolezza e della libertà contrattuale, la nozione stessa di contratto, il corretto svolgimento delle trattative precontrattuali, i requisiti di validità, la formazione tra assenti attraverso il meccanismo della proposta ed accettazione, la rappresentanza e l'interpretazione, la determinazione del contenuto. e l'incidenza di circostanze sopravvenute sull' esecuzione vengono, infatti. a comporre altrettanti tasselli essenziali del suo patrimonio genetico. Il fatto che per ciascuno di essi il diritto moderno abbia costruito delle categorie specifiche non vuol dire che gli stessi non fossero stati presi in considerazione nella scienza giuridica anteriore. Nel diritto romano, medievale e moderno anteriore alle codificazioni del XIX secolo, infatti, se ne trovano già alcuni fondamenti su cui si innestano, con percorsi più a meno tortuosi, le architetture giuridiche moderne in modo certamente più razionale e sistematico. Risulta pertanto di particolare interesse anche per i giuristi contemporanei - almeno mio giudizio - poter seguire gli andamenti di questi percorsi ed i risultati quali essi pervengono in taluni ordinamenti europei e nei Progetti di armonizzazione contrattuale, certamente non in un' ottica di continuità (come se il diritto fosse qualcosa di statico ed immobile), bensì con tutti i sussulti, le modifiche e le rotture che si verificano nella costruzione di ogni concetto giuridico legato com' è al contesto storico dove si forma e si applica. Termino con una constatazione. Il progressivo formarsi di un comune diritto contrattuale europeo appare oggi una realtà difficilmente contestabile, a prescindere dal naufragio dei numerosi progetti di unificazione finora presentati. Tra di essi quello più importante è stato certamente il Draft Common Frame of Reference of the European Private Law (DCFR), che sta effettivamente esercitando una certa influenza sulle codificazioni nazionali: i nuovi Codici civili adottati dalla Romania nel 2011, dalla Repubblica Ceca e dall'Ungheria nel 2014 e la significativa riforma della disciplina contrattuale e delle obbligazioni introdotta nel Codice civile francese dall'Ordonnance n. 2016-131 del. febbraio del 2016 ne hanno infatti recepito molti punti. (dalla prefazione dell'autore)