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La penale esigua e l'equità del contratto

Riferimento: 9788892105447

Editore: Giappichelli
Autore: Valentina Citarella
Collana: Univ.Napoli-Dip. giur. ec. Sez. giurid.
Pagine: 195
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 10 Novembre 2016
EAN: 9788892105447
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Descrizione

Il presente lavoro ha ad oggetto l'analisi del fondamento causale e della portata dell'intervento integrativo-equitativo giudiziale nel regolamento pattizio, con particolare riferimento all'istituto della clausola penale sulla base del rapporto tra la riducibilità giudiziale della penale manifestamente eccessiva, come prevista dall'art. 1384 ce, e l'integrazione del contratto al fine della sua riduzione ad equità, ai sensi dell'art. 1374 ce. Il punto di partenza dello studio è l'analisi del presupposto giuridico della riducibilità di una clausola penale manifestamente eccessiva, ravvisato nell'esigenza di natura oggettiva di garantire la proporzione tra le prestazioni dedotte e l'adeguatezza della sanzione, in un'ottica di tutela dell'ordinamento giuridico. L'analisi, in particolare, si propone di verificare se i principi di equità, adeguatezza e proporzionalità delle prestazioni e delle sanzioni, cui si ispira l'orientamento dogmatico finalizzato alla creazione di un modello di «contratto giusto», posti coerentemente a fondamento della riducibilità officiosa della clausola penale, unitamente al principio di uguaglianza delle posizioni giuridiche soggettive del rapporto obbligatorio possano, altrettanto coerentemente, porsi a fondamento di un adeguamento giudiziale, in termini maggiorativi, di una penale non irrisoria ma manifestamente esigua e, quindi, gravemente lesiva dell'interesse del creditore all'esatto adempimento. Imprescindibile, in tale ipotesi, è l'analisi del ruolo che assume il mercato: in sede di intervento giudiziale di ampliamento del contenuto contrattuale rispetto a quello originario, oltre ad un controllo interno del contenuto comparativo delle prestazioni dedotte, è necessario, infatti, procedere anche ad un controllo esterno, avente quale termine di comparazione il contenuto del contratto ed il mercato in cui tale contratto è sorto ed opera, secondo un'ottica di necessaria compenetrazione tra strumenti giuridici e regole del mercato.