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Nuove mafie, nuove adolescenze, vecchie povertà e giustizia minorile. Quaderni dell'Osservatorio sulla devianza minorile in Euro

Riferimento: 9788849250367

Editore: Gangemi Editore
Autore: Barberis G. (cur.)
Collana: I numeri pensati
In commercio dal: 14 Dicembre 2023
Pagine: 240 p., Libro in brossura
EAN: 9788849250367
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Nuove mafie, nuove adolescenze, vecchie povertà e giustizia minorile. Quaderni dell'Osservatorio sulla devianza minorile in Euro

Nuove mafie, nuove adolescenze, vecchie povertà e giustizia minorile. Quaderni dell'Osservatorio sulla devianza minorile in Euro

 

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Descrizione

Con questo volume de I numeri pensati si riprende un tema più volte affrontato ma che per la sua complessità è, purtroppo, ben lungi dall'essere risolto o arginato: il tema del minore in contesti di criminalità organizzata. La relazione tra minore e criminalità organizzata trova declinazione in differenti casistiche ben richiamate ed esaminate nel testo: il minore a rischio di fascinazione del contesto delinquenziale mafioso, il minore cooptato da quel contesto, il minore che emula l'esempio malavitoso organizzato, il minore che vive il contesto criminale, alle volte anche suo malgrado. Questa relazione da atto anche delle nuove forme di criminalità minorile che negli ultimi anni si stanno affacciando preminenti nel complesso panorama delinquenziale e, sovente, trovano risalto in tante narrazioni di cronaca: baby gang che evocano situazioni di criminalità violenta distinguendosi da essa, alle volte, non tanto per l'efferatezza delle azioni criminose quanto per la mancanza al loro interno di strutture organizzate gerarchiche. La disamina proposta da molti degli interventi del volume, analizza i fattori caratterizzanti delle storie di vita di questi ragazzi, che vanno dall'appartenenza a nuclei familiari multiproblematici e/o violenti, al vivere in quartieri e territori periferici contrassegnati da una cultura delinquenziale diffusa, in contesti poveri di risorse socio-economiche, privi di servizi di prossimità e dove anche la scuola rinuncia al suo ruolo educativo: in questi scenari emerge evidente la facilità di approssimazione a gruppi di pari violenti e la commissione di reati di una certa gravità.