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Dal bene confiscato al bene comune

Riferimento: 9788865580806

Editore: Ecra
Collana: Quaderni fondazione Tertio Millennio
Pagine: 88
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 03 Novembre 2013
EAN: 9788865580806
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Descrizione

Difficile, fino a sedici anni fa, immaginare che le ricchezze delle mafie potessero trasformarsi in opportunità di lavoro e in strumenti di cambiamento. Un risultato reso col tempo possibile grazie all'impegno di molti, frutto di un percorso che arriva da lontano. Dietro c'è l'intuizione di un grande siciliano, Pio La Torre, che capì l'importanza di colpire le ricchezze mafiose sotto il profilo patrimoniale e insieme all'allora Ministro dell'Interno Virginio Rognoni ispirò la prima legge sulla confisca dei beni. Il passo successivo fu nel 1996 l'approvazione della legge n. 109 sul riutilizzo sociale di quei beni per cui Libera si impegnò con la raccolta di oltre un milione di firme. Questo Quaderno ci racconta quel percorso e ci ricorda che grazie a quella legge sono tante le associazioni e cooperative che oggi lavorano sui beni confiscati alle mafie. Un Quaderno che ci aiuta a capire l'importanza di una legge che non solo ha contribuito e contribuisce ad indebolire la criminalità nei suoi interessi economici, ma che ha anche un forte valore culturale, etico, educativo Luigi Ciotti. Testi di Tatiana Giannone (Associazione Libera)