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I volti di Caino. Rileggere Genesi 4

Riferimento: 9788863622614

Editore: Chirico
Autore: Anderlini Gianpaolo
Collana: Il filo scarlatto
Pagine: 184
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 05 Febbraio 2024
EAN: 9788863622614
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16,00 €
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Descrizione

Caino o Abele? La scelta sembra scontata perché la precomprensione che ci accompagna, figlia della nostra formazione religiosa e culturale, sa per certo chi è la vittima e chi è il carnefice. Senza ombra di dubbio... La condanna è emessa senza possibilità di appello. Sia per il fatto in sé. Sia in nome di tutti gli Abele del mondo (generazione dopo generazione). O l'uno o l'altro. O il male o il bene. O l'ingiustizia o la giustizia. O il carnefice o la vittima... Non c'è un Caino che non sia anche Abele. Come non c'è un Abele che non sia anche Caino. Entrambi sono progenie di Adamo e, in quanto tali, proprio perché uomini e non angeli e non Dio, hanno in sé, l'uno e l'altro, sia lo yétser tov, l'inclinazione al bene, sia lo yétser ha-ra', l'inclinazione al male. Caino, di conseguenza, non è malvagio ed empio in sé, così come Abele non è buono e giusto in sé. Quello che mostrano nel loro agire è frutto sempre di una scelta che, già allora, era condizionata in modo diretto dal vissuto (anche se limitato) e non da una propensione innata all'una o all'altra faccia della propria intima configurazione. Dove stanno la bontà e la giustizia di Abele se, come lascia intendere Genesi 4,4, egli è il primo a rompere il rapporto sacro con la vita e a portare in offerta i capi migliori del suo gregge e il loro grasso, o se non è pronto a consolare il fratello? Dove stanno la malvagità e l'empietà di Caino se egli, il servitore del suolo (Gen 4,2), è colui che si fa carico della maledizione del suolo e della necessaria fatica con cui Adamo e la sua discendenza sono condannati a trarne il nutrimento? È, forse, possibile affermare che mentre Caino era un servitore del suolo, quindi non di Dio e di conseguenza un idolatra, Abele era completamente dedito a Dio e al suo servizio?