Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

 

Libro acquistabile con Carta Docente.

 

Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

 

Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

 

Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

 

Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

Latium arcaico

Riferimento: 9791221801682

Editore: Aracne (Genzano di Roma)
Autore: Mauri Christian
In commercio dal: 12 Settembre 2022
Pagine: 216 p., Libro in brossura
EAN: 9791221801682
Non disponibile
help_outlineAvvisami
Latium arcaico

Latium arcaico

 

26,00 €
IVA inclusa
Quantità

Descrizione

Il volume prende in considerazione alcuni centri arcaici meno conosciuti del Latium vetus, di difficile e controversa localizzazione, tra cui ad esempio le cittadelle arcaiche di Corioli (Monte Giove) e Apiolae (Monte Savello), nonché gli insediamenti volsci di Pollusca (Aprilia) e Longula (presso Anzio). Soltanto in una occasione si è giunti ad una nuova proposta di localizzazione, come nel caso del Lucus Ferentinae con il santuario di Vallericcia. L'indagine ha interessato anche i laghi ormai prosciugati di Valle Ariccia e Pavona, con le relative opere di ingegneria idraulica di epoca pre-romana. Lo studio ha coinvolto anche alcuni centri fortificati romani di età repubblicana, fondati durante le guerre di annessione del Latium vetus e del territorio volsco, e precisamente le cittadelle di Maecium (San Gennaro) e Mugilla (su via di Fioranello). È stata portata nuova luce su alcuni aspetti oscuri del Lazio arcaico ed è stata ricostruita quindi una fetta storico-topografica del Latium vetus che rischiava di andare perduta. L'indagine ha riguardato da ultimo i 30 populi albenses, ovvero le 30 colonie latine fondate dalla capitale Albalonga, di cui ne è stata proposta anche una plausibile localizzazione. Nei casi di Pavona e di Aprilia infine questo studio è stato esteso anche al Medioevo, tramite l'ubicazione delle numerose località e toponimi riportati dalle fonti medievali, che hanno permesso una ricostruzione topografica medievale di questi territori.